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Mercoledì 23 dicembre 2020 - Fr. Antoine-Emmanuel

Aggiornamento: 31 dic 2020



Badia Fiorentina - Fr. Antoine-Emmanuel

Mal 3,1..24 -

Lc 1,57-66 -


È tornato il tempo delle nascite, il tempo dell’infanzia!

Oggi contempliamo la nascita del Battista

che riceve il nome di Giovanni:

“Dio fa grazia”.

Nessun altro nome può essergli dato.

Perché la Grazia sta per irrompere nella storia

e Giovanni ne è l’annunciatore.

Dio fa grazia e lo dice attraverso un bambino,

che fa esultare di gioia il vecchio padre.

La nascita del bambino restituisce l’udito e la voce al padre

che si lascia invadere dallo Spirito Santo.

Il bambino fa rinascere il vecchio!

E domani ci sarà la nascita di un altro Bambino.

Non è “Dio fa grazia”,

ma è Dio stesso, ed è La Grazia in persona.

Ci chineremo con gioia sulla culla,

per contemplare un piccolissimo bambino

che nasce per noi.

Per noi.

Un Bambino per te.

Il Bambino che aspetti da sempre.

*

Certamente vi sarà capitato di dare un dito ad un neonato

e di vederlo afferrare il vostro dito con la sua manina.

Così faremo domani!

Ma non gli daremo solo un dito:

gli daremo il cuore

perché Egli possa afferrare il nostro cuore,

e attirarci nella Sua infanzia.

Perché torna il tempo dell’infanzia.

È ora di lasciare la serietà pesante, la serietà troppo gravosa

perché non è consapevole della gioia che viene da Dio nel mondo.

Per quanto fitte possano essere le tenebre del nostro mondo,

il Bambino che è Dio squarcia tutte le tenebre

e risplende nella sua divina innocenza.

Tutto può crollare, tutto può esplodere...

ma l’Infanzia di Dio è già vittoriosa.

È tempo di riprendere la via dell’infanzia.

Il tempo del gioco, della gratuità e del sorriso.

Come si gioca con un neonato

che ci fa tornare alla realtà della vita.

Nella mangiatoia si donerà a noi come cibo,

per darci la forza di diventare bambini,

di diventare ciò che siamo: figli e figlie di Dio,

fratelli e sorelle, oggi e per l’eternità.

Chi sopporterà il giorno della sua venuta?” chiede il profeta Malachia.

Chi resisterà al suo apparire, alla manifestazione dell’infanzia di Dio?

Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai.

Siederà per fondere e purificare l'argento;

purificherà i figli di Levi,

li affinerà come oro e argento,”

ci purificherà, cioè, da ogni ripiegamento su noi stessi,

da ogni paura,

da ogni negatività,

perché possiamo offrire al Signore un'offerta secondo giustizia”,

cioè l’offerta di una vita filiale.(cfr Mal 3,2-3)

È tornato il tempo dell’infanzia.

Tempo affidato alla Madre.

La Vergine e San Giuseppe con l’asino sono in viaggio,

attraversano monti e colli, per giungere alla Città di Davide.

Non vi troveranno nessun palazzo,

nessuna reggia,

nessuna villa,

ma una povera grotta:

la grotta del tuo cuore,

e delle nostre relazioni.

E lì, la Vergine, in un’estasi di luce,

metterà al mondo Colui che è la Luce del mondo.

E lo deporrà nella grotta del tuo cuore,

nella grotta delle nostre relazioni.

Ma avverrà di notte,

nella discrezione con cui Dio ama avvolgere

le Sue opere più belle.

E dalla Vergine riceveremo il Bambino

per ritrovare l’infanzia, quella vera,

forza straordinaria per scegliere e riscegliere insieme l’Amore

anche in mezzo ai terremoti del nostro tempo.

Ricevi, O Signore, O divino Bambino

la grotta del mio cuore,

la culla del mio povero amore,

come tua dimora,

perché io possa offrirti al mondo,

perché io possa offrire al mondo la Luce che Tu sei

e che mai si spegnerà.

Anche se tutte le luci del mondo si spengono,

il tuo Amore brillerà sempre,

O divino Amore,

O divino Bambino!

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