Ascensione del Signore
16 maggio 2021
Atti 1,1-11 –Ef 4,1-13- Mc 16,15-20
Era il quarantesimo giorno dopo la Pasqua,
la Pasqua di Gesù.
Dopo dieci giorni si sarebbe celebrata la festa di Pentecoste.
Ora, per quei giorni, la richiesta di Gesù fu chiara:
“Non allontanarsi da Gerusalemme” (At 1,4).
Rimanere, quindi, insieme nella città santa.
Il che vuol dire non rinunciare alla fede in Gesù e alla missione,
tornando ciascuno alla sua vita di prima.
Ma vuole pure dire non partire subito in missione, contando sulle proprie forze.
Bisogna “attendere”.
Rimanere, cioè, centrati sulla “Promessa del Padre”,
concentrarsi insieme su quella Promessa.
La Promessa è questa:
Giovanni Battista “battezzò con l’acqua,
voi invece sarete battezzati nello Spirito Santo”. (cfr At 1,5)
La “Promessa del Padre” è quindi una immersione nello Spirito Santo:
saremo purificati dallo Spirito Santo.
Sarà una purificazione profondissima del nostro essere,
ed insieme il dono di una vita nuova,
di un nuovo modo di amare.
La comprensione immediata degli apostoli fu:
“Allora, viene il momento in cui ristabilirai il regno politico-religioso d’Israele?
Stai per fare il colpo di stato che noi aspettiamo?”
Gesù risponde che la tempistica di Dio non ci appartiene.
Occorre vivere l’attimo presente, e non proiettare su Dio i nostri sogni di potere.
Bisogna ripartire da Dio, e non dai nostri schemi mentali.
Costruire la vita sulle promesse di Dio, per non essere mai delusi ed amareggiati.
E Gesù precisa: “Riceverete una dunamis, una potenza,
perché su di voi scenderà lo Spirito Santo” (cfr At 1,8),
come già scese su Maria.
Lo Spirito Santo scenderà su di voi
non in modo passeggero, effimero, ma definitivo,
come un'unzione che penetrerà e trasformerà tutta la persona.
E il frutto ne sarà che mi sarete testimoni.
Nel grande processo della storia umana, voi sarete i miei testimoni. (cfr At 1, 6-8)
Dovunque Gesù viene arrestato e condannato,
voi sarete i suoi testimoni: racconterete i fatti, quelli veri,
racconterete le meraviglie del Suo Amore.
Proclamerete che Egli è Dio fattosi carne per Amore nostro,
fattosi Pane per darci vita.
Proclamerete che Dio non ha abbandonato l’uomo,
che, in Gesù, Egli si fa vicino a noi con tenerezza immensa.
Questo accade dovunque Gesù viene arrestato e condannato,
cioè dovunque i poveri sono emarginati, i migranti sono respinti,
i malati dimenticati, i bambini sfruttati,
e le anime abbandonate al dominio di Satana.
È lo Spirito Santo che fa di noi dei testimoni di Gesù “fino all’estremità della terra”,
fino a tutte le estremità, a tutti i luoghi dell’estrema sofferenza,
dell’estremo oblio di Dio.
Ecco perché bisogna rimanere concentrati sulla Promessa del Padre,
perché, donandoci lo Spirito, il Padre offre al mondo, attraverso di noi,
il più bel dono che ci sia: Gesù!
Il Padre vuole rinnovare l’Incarnazione, in ciascuno di noi:
che ognuno di noi sia Parola di Dio fattasi carne,
che la Parola di Dio che sei possa esprimersi,
che la tua vita dica, come Gesù, l’Amore del Padre,
che la tua vita divenga la vita di Gesù che percorre oggi la via del Proconsolo,
la via Ghibellina, i viali di Firenze...
Detto questo, cosa fece Gesù?
Il quarantesimo giorno, Egli portò i suoi sul Monte degli Ulivi.
E là, fu rapito “dallo Spirito Santo” (Atti 1,2)
L’Amore del Padre per Lui lo afferrò, lo prese.
E ormai siede alla destra di Dio (Rm 8,34).
Nella Sua umanità, condivide in pienezza la gloria divina.
L’umano in Lui è entrato in Dio, eternamente.
L’umano si era allontanato, distaccato, da Dio.
In Gesù, l’umano entra non presso Dio, ma in Dio,
nella circolazione continua d’Amore tra il Padre ed il Figlio,
nell’abbraccio dello Spirito Santo.
Gli Apostoli sono sotto choc, stupiti, meravigliati,
avendo visto la bellezza abbagliante di Gesù splendente di Gloria,
con le Sue piaghe simili a focolari d’Amore incandescenti.
Bellezza di un altro mondo!
E poi, la nube lo nasconde, nasconde una visione d’Amore
ancora troppo luminosa per i nostri poveri occhi.
Ma “Essi stavano fissando il cielo”. (Atti 1,10)
Allora, gli angeli vengono in loro aiuto:
“Avete visto la bellezza inebriante di Gesù?
Con la stessa bellezza tornerà alla fine dei tempi.”
La Sua Gloria non si spegnerà mai in eterno.
E, bello lo vedremo in cielo!
Ma la Sua presente invisibilità non significa assenza.
Gesù con la sua umanità è entrato nella Gloria divina,
e, quindi, la Sua umanità è ormai divenuta dolce compagnia della nostra vita.
La nostra solitudine è infranta:
mediante lo Spirito Santo, ci è donato di vivere nella discreta e tanto bella presenza di Gesù.
Carissimi, è immenso il dono di Pentecoste!
Senza lo Spirito Santo, la nostra vita non ha orizzonte, e tutto passa.
Siamo spettatori dei disastri del mondo:
la guerra in Israele, la fame in Africa, la disumanizzazione dell’Occidente,
il dramma dei migranti, la strage della pandemia, …
E la vita consiste nel metterci al riparo, e nel coltivare qualche piacere effimero.
Nello Spirito Santo, la vita diviene un servizio al Regno dell’Amore,
un mettersi a servizio della vittoria sul male e sulla morte già conseguita da Gesù.
Lo Spirito Santo è sempre all’opera nel mondo,
nel cuore di tanti credenti e non credenti:
semina l’Amore, semina la compassione, semina la benevolenza, semina il perdono.
È Lui il Grande Rivoluzionario della storia, che soffia dove vuole.(Gv 3,8)
Pentecoste quest’anno non sarà un ricordo nostalgico del passato.
No! Sarà una rinnovata effusione dello Spirito Santo.
Il Padre adempirà di nuovo la Sua Promessa.
E quanto, ma quanto, abbiamo bisogno dello Spirito Santo in questo tempo di pandemia!
Da 15 mesi, il Signore ha permesso che tutta l’umanità
si ritrovasse all’improvviso nel deserto.
E il cammino è duro.
L’angoscia è forte.
Le vittime tante.
Ma se dici di sì allo Spirito Santo, alla Sua effusione in te,
aiuterai tanti altri ad attraversare il deserto…
Affidiamo a Maria, viviamo con Maria questi giorni di preparazione a Pentecoste.
E possiamo fare nostra la bellissima preghiera che cantiamo ogni giorno all’Ora media:
Scendi, O Spirito di verità, Spirito di giudizio e di ardore,
Tu, meraviglioso portatore di luce,
Tu sei un fuoco che consuma,
Tu incessantemente infiammi al tuo amore.
Prendimi tutto per Te!
Tu vivi e risplendi nella perfetta Trinità, Dio uno e vero,
per tutti i secoli dei secoli.
Amen.
(San Pier Damiani)
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