X Domenica del Tempo Ordinario
Gn 3,9-15 – 2Cor 4,13-5,1 - Mc 3,20-35
Re-imparare ad essere in pace con le nostre fragilità
Cresima di Lorenzo
La liturgia della Parola oggi ci fa ripartire dalla Creazione,
dal giorno in cui “il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo
e soffiò nelle sue narici un alito di vita”. (Gen 2,7).
Poi “formò con la costola, che aveva tolta all'uomo, una donna” (Gen 2,22).
Il racconto termina così:
“Ora tutti e due erano nudi, l'uomo e sua moglie,
e non provavano vergogna.” (Gen 2,25)
Adamo ed Eva sono nudi,
ma è come se non lo sapessero.
La loro fragilità, la loro vulnerabilità non li preoccupano.
Non sono motivo di paura.
Neppure lo è la loro differenza e interdipendenza sessuale.
Ma, dopo l’inganno del serpente, tutto cambia.
Essere nudi, essere vulnerabili, essere sessualmente diversi diviene un problema,
suscita vergogna e paura.
Devono coprirsi, proteggersi, nascondersi.
Anche da Dio si nascondono.
Non è più possibile essere fragili gli uni davanti agli altri.
Siamo preoccupati della nostra vulnerabilità e ci proteggiamo,
stiamo sulla difensiva, e l’amore si spegne.
Allora si sente il grido di Dio: “Dove sei?” (Gen 3,9).
“Adamo, Eva, dove siete?”.
Dio è in cerca dell’umanità.
Inizia un lungo itinerario di Dio che viene a cercarci,
per rieducarci alla vulnerabilità e quindi all’amore.
Bisogna re-imparare ad essere in pace con le nostre fragilità,
e questo avviene essenzialmente davanti al Dio Crocifisso,
al Dio di cui “si divisero le vesti”,
e “tirarono a sorte” chi avrebbe avuto la Sua tunica. (cfr Mt 27,35 e Gv 19,23-24)
Dinanzi a Gesù Crocifisso, le nostre difese cadono,
come cadono i nostri giochi di potere,
e tutti gli artifici che inventiamo per non essere visti nelle nostre fragilità.
Gesù viene a riaprire la possibilità dell’amore nella reciprocità,
la possibilità di essere nudi gli uni davanti agli altri
non cercando di possedere l’altro,
ma donandoci all’altro.
Ma questa rivoluzione non è accettata, non è gradita!
Il Vangelo odierno ci fa vedere l’incomprensione dei familiari di Gesù,
e l’ostilità delle autorità religiose.
Vedono Gesù come un pazzo e come un indemoniato.
Pensano che donarsi, non proteggersi, sia pazzia!
Pensano che donarsi, non cercare di fabbricarsi una giustizia davanti a Dio
sia essere dalla parte del demonio…
Vogliono che Gesù taccia, smetta… perché disturba!
Non vogliamo essere fragili né davanti a Dio né davanti agli altri.
Vogliamo dei ruoli, dei titoli, dei poteri...
Vogliamo, oggi, diventare l’uomo aumentato,
essere potenti su ogni cosa…
Quanti sforzi per nascondere la nostra povertà…
Eppure Gesù non si ferma!
Gesù spoglia “l’uomo forte” della piccola parabola odierna,
“entra nella casa” di Satana, lo “lega” e ne “rapisce i beni”. (cfr Mc 3,27)
Gesù vince il diavolo che ci teneva prigionieri dei giochi di potere,
per restituirci la libertà di essere fragili, la libertà di perderci per l’altro.
Ci rivela, poi, che la vera nobiltà, la vera grandezza,
non sta nel fare la propria volontà con autosufficienza,
ma nel cercare e fare la volontà di Dio.
“Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre". (Mc 3,35)
Questa è la strada della libertà, della santità!
La santità è l’opposto del potere!
L’esperienza del cristiano vero
è quella che ci ha descritto San Paolo nella Seconda Lettura:
“Il nostro uomo esteriore si va disfacendo,
quello interiore invece si rinnova di giorno in giorno.” (2 Cor 4,16)
La vita cristiana non cerca la fama, gli onori, il potere…
Cerca l’Amore,
e sa che “il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione
ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria.” (2 Cor 4,17)
Caro Lorenzo,
la Chiesa è davanti a te come Pietro e Giovanni furono
davanti al paralitico del Tempio:
"Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do:
nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, alzati e cammina!". (At 3,6)
La Chiesa non ti offre né ricchezze né potere, né gloria, né fama!
Ti offre di vivere di Gesù mediante lo Spirito Santo!
La Chiesa è davanti a te come la Madonna dinanzi a Santa Bernardetta:
“Non vi prometto la felicità in questo mondo, ma nell’altro!”
La Chiesa ti promette la vera felicità!
La Chiesa ti offre una ricchezza che supera tutte le ricchezze del mondo.
Ti offre di essere Confermato nella grazia del tuo Battesimo,
di essere Cresimato, unto, con la santa unzione,
per essere un cristiano adulto, un testimone di Gesù risorto,
un membro vivo della Chiesa.
Lo Spirito Santo viene su di te oggi,
come è venuto sugli Apostoli a Pentecoste!
Nello Spirito Santo, vivi la Chiesa, ama la Chiesa, e rallegrati!
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