Natività della Beata Vergine Maria
XXV anniversario delle FMG alla Badia Fiorentina
Rm 8,28-30 – Mt 1,1..23
In questo giorno in cui lo sguardo si volge verso la nostra breve storia di 25 anni,
e quindi al senso della storia,
mi sembra che la Parola di Dio ci dia due chiavi preziose.
La prima la ricaviamo dalla Prima Lettura.
La storia, spesso, ci sembra complessa, e spesso oscura:
Cos'è avvenuto? Cosa avviene? Dove si va? C'è un senso?
E Paolo ci risponde:
“Quelli che Dio ha predestinato, li ha anche chiamati;
quelli che ha chiamato, li ha anche giustificati;
quelli che ha giustificato, li ha anche glorificati.” (Rm 8,30)
Quest’elenco di verbi ci dicono l’opera di Dio.
L’uomo si agita… Dio conduce la storia.
Pur nella complessità e nei drammi della storia,
Dio è all’opera con un'intenzione chiara: portarci alla gloria, la gloria dei figli.
E quindi alla gloria di essere tra noi fratelli:
“Perché Gesù sia il primogenito tra molti fratelli.” (Rm 8,29)
Già Paolo aveva affermato:
“Ritengo che le sofferenze del tempo presente
non siano paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi.” (Rm 8,18)
Il desiderio di Dio attraverso la storia anche sofferta è di tessere una famiglia.
“Perché tutti siano una sola cosa (…)
perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa (…)
perché siano perfetti nell'unità”. (Gv 17,21-23)
E Paolo arriva a confessare:
“Noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio,
per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno.” (Rm 8,28)
Dio sa far concorrere tutto alla crescita di questa grande famiglia.
Questo sguardo ci spinge a ringraziare Dio per quello che ha operato misteriosamente in questi 25 anni.
Non capiamo tutto, ma sappiamo che una storia di salvezza si svolge.
E possiamo in particolare ringraziare il Signore per tutti i volti, tutti gli incontri,
tutte le relazioni che hanno arricchito questi 25 anni.
Anche attraverso le nostre tante debolezze, Dio ha operato,
e una famiglia si è intessuta nella fede.
Abbiamo fatto l’esperienza che Gesù,
oramai “innalzato da terra, attira tutti a se".(cfr. Gv 12,32)
Dio ne sia benedetto!
E di questa storia di salvezza,
possiamo essere non solo i tifosi, ma gli sportivi!
Possiamo metterci a disposizione di Dio
per servire il suo “disegno”, il suo Sogno.
Questo lo scopriamo attraverso il Vangelo odierno.
Matteo ci narra, a modo suo, la “genesi” di Gesù, la Sua origine,
raccontandoci la vicenda di Giuseppe.
Giuseppe, ci dice Matteo, “pensò di ripudiare Maria in segreto.” (Mt 1,19)
Era la sua decisione.
Di fronte ad una storia che era del tutto imprevista,
che non capiva, che sembrava scandalosa,
Giuseppe sceglie la separazione, il divorzio.
Questo lo matura da solo, in coscienza.
A quel punto si manifesta l’Angelo di Dio:
"Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa.
Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo.” (M1 1,20)
Non scappare, Giuseppe!
Non allontanarti quando la storia diviene troppo complessa per te.
Dio è all’opera… anche se non capisci il suo modo di fare.
Entra in questa storia, non dare le dimissioni!
Ecco un invito forte per noi a non dare le dimissioni,
e ad acconsentire alla complessità della storia.
Anzi, ad accettare di essere parte di una storia divina del tutto nuova
in cui Maria di Nazareth ha un ruolo fondamentale.
Non sarebbe una parola per noi oggi?
Sono tanti i modi per fuggire
l’impegno nostro nella storia di salvezza
operata da Dio nel mondo odierno.
C’è chi fugge nei divertimenti,
chi fugge negli studi e nei libri,
chi fugge negli affetti,
chi fugge nel chiudersi in sé…
Dal Vangelo odierno impariamo a non scappare,
e ad impegnarci nell’opera di Dio, che ha Maria come prima serva.
Ai fratelli ho chiesto pochi giorni fa:
“C’è un’opera d’arte che potrebbe esprimere il nostro messaggio alla città, oggi?”
La risposta è stata: “Il Lippi”!
Di fatto c’è un grande insegnamento in questo quadro.
Rappresenta un’apparizione della Madonna a San Bernardo.
La prima cosa che va detta
è che Bernardo non racconta di avere avuto nessuna apparizione,
e le fonti dell’epoca non ci parlano di una vera e propria apparizione.
È interessante, perché vuol dire che questa tavola
ci dice di più di un'apparizione, che sarebbe avvenuta in modo eccezionale.
È l’eco di un'esperienza spirituale,
quella della “Lactatio Mariae”,
un tema conosciuto fin dal XIII secolo,
che si ritrova nell’iconografia nel XIV secolo, all’epoca di Dante.
Possiamo vedere in questo quadro quello che avvenne
quando il giovane Bernardo fu mandato a fondare Clairvaux.
Il mariologo Stefano de Fiores racconta che “gli inizi non furono facili per il giovane abate.
Un continuo mal di stomaco lo riduce ad uno stato preoccupante,
tanto che nel 1120 il vescovo di Chalons, Guillaume de Champeaux,
intervenne presso il capitolo generale per obbligare il malato a curarsi.
Bernardo obbedisce e si mette per un anno in cura da un medico,
le cui medicine non sortiscono altro effetto
che quello di aumentargli i crampi allo stomaco e vomiti irresistibili.
Nonostante la malattia Bernardo profitta dell’impossibilità di seguire il ritmo della vita comunitaria, scrivendo le quattro omelie Super Missus da offrire al pubblico con il titolo
“A lode della Vergine Maria”,
che sono 4 splendide omelie sull’Annunciazione.
“Egli allora ha trent’anni o al massimo trentacinque”
(Theotokos, XVII (2009) pp. 309-336).
Di fatto, il quadro del Lippi raffigura Bernardo che scrive un commento
al Vangelo dell’Annunciazione.
Il nostro quadro dice il vissuto di Bernardo che acconsente a lasciare i suoi libri,
a lasciare quello che stava scrivendo,
ed a alzare gli occhi.
Bernardo si lascia sorprendere, si lascia spiazzare.
Si apre ad un disegno di Dio che ha Maria come prima serva.
Questo lo possiamo ritenere, mi pare.
Accettare di lasciare il modo con cui abbiamo scritto finora la nostra vita,
ed alzare lo sguardo.
Per fare spazio in noi al modo in cui Dio vuole scrivere una vita di santità
per noi e per tanti altri.
E questo con Maria, come prima serva Sua.
Questo anniversario sia occasione per alzare lo sguardo…
Signore, insegnaci ad alzare lo sguardo.
A guardare la storia a partire da Te,
a partire dal tuo amore,
per dirti un nuovo SI!
Invece di dare le dimissioni,
ci chiami ad impegnarci nella storia della salvezza,
perché tutti siano salvati,
perché tutti divengano una cosa sola.
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