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Immagine del redattoreBadia Fiorentina

7 maggio 2024 San Marco, Firenze, Fr. Antoine-Emmanuel



Martedì della VI settimana di Pasqua

Triduo in preparazione alla festa di Sant’Antonino

 At 16,22-34 - Gv 16,5-11


E’ bene per voi che io me ne vada.” (Gv 16,7)

Le parole di Gesù nel Vangelo odierno sono sorprendenti!


“Ma, Gesù, non sei Tu il Salvatore, il Redentore?

Non sei Tu la Via, la Verità e la Vita?

Come puoi dire che è un bene che Tu vada via?

”Gesù ci risponde, in qualche modo: “…affinché venga su di voi lo Spirito Santo!”


“Allora meglio avere lo Spirito Santo che avere Te?”

No!

La presenza dello Spirito Santo, la sua compagnia, non ci toglie Gesù,

anzi ci lega a Gesù in una maniera nuova,

ci dona Gesù in un modo molto più profondo che la sola presenza fisica.


Perché? Cosa fa lo Spirito Santo se noi lo ascoltiamo?

Dicendo che lo Spirito Santo “dimostrerà la colpa del mondo

riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio” (Gv 16,8),

il Vangelo odierno ci fa capire che lo Spirito agisce

come un amico carissimo che ci fa vedere i pericoli della strada:

“Sii attento a questo e a quello …”

Infatti lo Spirito di Dio denuncia, svela,

un modo di pensare e di agire che è tossico,

che il Vangelo di Giovanni chiama “ il mondo”.

È un pensiero che può essere molto religioso, pure molto riflessivo ,

ma non si fida della persona di Gesù,

non accetta che la salvezza sia nella persona di Gesù ,

e non riconosce che, con la morte e la risurrezione di Gesù,

il peccato, la morte, e Satana hanno già perso il loro dominio.


Lo Spirito Santo ci dice:

“Non andare in questa direzione!

Accogli Gesù come Salvatore, come Signore!

Accogli Gesù come il tutto della tua vita!”


Paolo scriverà: “Nessuno può dire: "Gesù è Signore!",

se non sotto l'azione dello Spirito Santo.” (1Cor 12,3)

Lo Spirito Santo ci fa conoscere Gesù,

ci fa amare Gesù,

ci fa confessare Gesù.


Questo è il motivo per il quale era meglio

che Gesù non fosse più presente fisicamente:

perché entrassimo in una nuova conoscenza di Lui.


Conoscere nello Spirito Santo…

Conoscere grazie allo Spirito Santo…

È un “conoscere” nuovo per noi.

Ha tre caratteristiche:

è una conoscenza intima, personale;

è una conoscenza intelligente, razionale;

è una conoscenza amorosa, che impegna la nostra volontà.

È un dono straordinario conoscere Gesù in questo modo!                                                                         


*


La Prima Lettura, attraverso una storia vera raccontata da Luca,

ci presenta come una parabola di tutto ciò.

Paolo e Sila sono stati messi in prigione,

appunto da questo pensiero, da questo modo di agire che non accetta Gesù.


Il pensiero che rifiuta Gesù ti mette in prigione, ti toglie la libertà.

Abbiamo tutti un “magistrato” dentro di noi che ci dice:

“Pensaci tu! Fai tu! Non hai bisogno di Gesù!”

Così facendo, ci toglie la nostra libertà,

la libertà di amare, la libertà di donarci.

Allora bisogna prendere esempio da Paolo e Sila:

nella prigione lodano Dio, lodano il nome di Gesù.

E questo suscita un terremoto che fa loro ritrovare la libertà.

Ecco l’opera dello Spirito Santo:

ci insegna a lodare Gesù per sottrarci al nostro “magistrato” interiore.

Questo ci fa diventare apostoli, come Paolo e Sila,

che annunciano Gesù in piena notte e fanno scaturire la gioia.


Vieni Spirito Santo,

liberaci da ogni pensiero orgoglioso che vuole fare a meno di Gesù,

e rivelaci Gesù, donaci Gesù, uniscici a Gesù,

facci amare Gesù con tutto il nostro cuore,

così che portiamo al mondo la gioia della Sua salvezza!


Sant’Antonino, tu che chiamavi lo Spirito Santo:

“Ottimo consolatore, padre dei poveri, datore dei grandi doni,

illuminatore dei ciechi, verificatore di tutti”,

prega per noi!











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