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6 gennaio 2024 Badia Fiorentina Fr. Antoine-Emmanuel



Epifania del Signore

Is 60,1-6 – Ef 3,2..6 – Mt 2,1-12


Alcuni incontri fuori strada sono una meraviglia!


La notte di Natale abbiamo visto quanto il racconto della nascita di Gesù

nel Vangelo di Luca fosse una provocazione nei confronti della cultura romana:

Il “salvatore”, l’ ”adorabile”, non è Cesare Augusto…

è il bambino della mangiatoia.


Il racconto della nascita di Gesù nel Vangelo di Matteo

è anch’esso una provocazione nei confronti… della cultura ebraica del tempo.

Chi si mette in cammino per adorare il Messia

che Israele attende da molte generazioni?

Gli scribi, i farisei, gli erodiani, lo stesso Erode? No!

Sono dei pagani provenienti da orizzonti lontanissimi

che fanno migliaia di chilometri per adorare il Bambino Gesù.


È quindi chiarissimo che la nascita di questo bambino

capovolge tutto il nostro modo di pensare e di vivere!


Ma fermiamoci sul Vangelo odierno:

la stella. È un problema questa stella!

Il Signore farebbe pubblicità all’astrologia? Non è pericoloso?

Si può prevedere l’avvenire leggendo gli astri?

Che pensare di questa stella?


Vediamo cosa è avvenuto.

Diversi sapienti, magari in diversi paesi del lontano “Oriente”,

hanno visto levarsi all’orizzonte una stella,

in cui hanno riconosciuto l’adempiersi di un'antica profezia,

del tempo di Balaam,

che associava il levarsi di una stella con la nascita del Re Messia d’Israele.


Questo vuol dire che il Signore ha dato loro un segno,

usando la loro “lingua”, se così si può dire.

Erano sapienti che scrutavano il cielo:

Dio ha parlato loro in un “linguaggio” che potevano intendere.

È bellissimo!

Dio sa trovarci, Dio sa raggiugere

anche chi è lontano dalla fede nel Dio di Abramo.


Poi essi si sono messi in cammino e le loro strade si sono incrociate,

nel percorrere i molti chilometri che li separavano da Gerusalemme.

Gerusalemme… perché era ovvio

che il Re sarebbe nato nella capitale del Regno di Davide.

Era ovvio che Lo si sarebbe trovato in un Palazzo di Gerusalemme,

in una culla d’oro, avvolto nel bisso…


Lo cercano quindi a Gerusalemme, lo cercano nei Palazzi…

E non lo trovano.

La svolta avviene quando chiedono dove deve nascere il Re,

e, per rispondere a questa domanda, gli scribi cercano nei Profeti,

e affermano che deve nascere non a Gerusalemme,

ma nella piccola città di Betlemme… “così piccola” ( Mi 5,1).


Senza la Profezia, senza la Parola di Dio,

sarebbero tornati a casa con i loro regali nelle mani, delusi e amareggiati…


Ci voleva la Parola di Dio.

Per andare fino in fondo nel cammino e scoprire il volto di Dio

che si rivela come non si è mai rivelato,

ci voleva la Parola di Dio.


Ci vuole la stella. E ci vuole la Parola di Dio.


Questo è un testo molto contemporaneo.

Vi assicuro che Dio accende tante stelle nei nostri giorni.

Si rivolge, cioè, a delle persone che sono lontane dalla fede,

e, parlando il loro linguaggio, le attira a Sé, rivela loro il Suo amore,

e questo fuori dalle nostre chiese…


La stella può essere un film,

come è accaduto per quell’attore americano che si è convertito

dopo aver recitato il ruolo di Padre Pio.


La stella può essere un’esperienza della bellezza della natura.

Può essere un’amicizia, un libro, un corso di yoga…

può essere … tante cose, anche l’astrologia!

Può essere una malattia.

Può anche essere in una vita devastata dal peccato.

Basta leggere su internet dei racconti di conversione.


Questi incontri “fuori strada”, fuori dei nostri modelli… sono stupendi.

Bisogna onorare queste “stelle”, queste esperienze spirituali fuori norma,

e offrire il nostro ascolto, il nostro accompagnamento casto,

e proporre quello che sarà necessario per andare fino in fondo nel cammino,

ossia la Parola di Dio.

Tutto questo è molto attuale!


Aggiungo una nota per concludere.

Qual è stato, nel racconto di Matteo, il ruolo proprio della Profezia?

La Profezia, la Parola di Dio, ha permesso ai Magi di andare a Betlemme,

cioè di rinunciare a cercare Dio nell’oro e nel bisso,

per cercarlo in una piccola città.

E di riconoscerlo in una modesta casa di Betlemme,

tra le braccia di una mamma che non era vestita da regina.


Questo è il grande dono della Profezia:

ci rende capaci di cercare e riconoscere Dio nell’umiltà, nell’umiliazione.

La stella ci mette in cammino verso il mistero di Dio.

La Parola ci porta fino al Dio Amore, che è il Dio che si dona,

che si perde, che muore sulla Croce…


La Parola di Dio ci fa riconoscere Dio nell’oscurità della fede.

Ci vuole la luce della Stella, e ci vuole la Luce della Parola:

allora, nelle tenebre, si riconosce la Presenza di Dio.


Qual è il frutto di questo itinerario?

I Magi, trovando non una culla d’oro ed una regina incoronata di diamanti,

hanno rinunciato a dare i loro regali? No!

Hanno dato tutto… Oro, incenso, mirra!

La stella e la Profezia li hanno accompagnati fino a dare tutto

Al Bambino Dio hanno dato tutto, adorandolo!

Che meraviglia!

Allora, sono tornati nei loro paesi per un altro cammino.

Ormai un nuovo Re regna nel loro cuore.

Hanno dato tutto, e hanno ricevuto più del “tutto”!

Per sempre, il loro cuore adora il Re dei Re!







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