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27 aprile 2023 Badia Fiorentina Fr. Antoine-Emmanuel



Giovedì della III Settimana di Pasqua

Atti 8,26-40 – Gv 6,44-51


Ammiro l’obbedienza di Filippo.


Ha appena fatto una splendida esperienza di evangelizzazione

in una città di Samaria.

Al punto che “vi fu grande gioia in quella città”. (At 8,8)


Ora sente un angelo del Signore che gli dice:

“Alzati e va' verso il mezzogiorno,

sulla strada che scende da Gerusalemme a Gaza; essa è deserta''. (At 8,26)


Va' su una strada deserta! Perché?

Che senso ha andare su una strada deserta, sulla quale non ci sarà nessuno?

Perché non continuare la missione nelle città, che tanto ne hanno bisogno?


Eppure Filippo obbedisce.

Lo possiamo contemplare mentre cammina a lungo su una strada deserta…

Sarà una penitenza? Dio gli fa scontare i suoi peccati? È un ritiro silenzioso?


Filippo cammina, finché all’orizzonte si vede un carro con un africano, un Etiope.

” Disse allora lo Spirito a Filippo: "Va' avanti e accostati a quel carro''. (At 8,29)


Abbiamo a questo punto una bellissima lezione di evangelizzazione,

a tappe: Filippo si avvicina,

entra in relazione,

ascolta,

fa domande,

entra in una relazione più profonda,

propone, annuncia il Vangelo, a partire dal vissuto di quell’uomo,

dalle sue domande.

E questo porta l’Etiope al desiderio e alla richiesta del Battesimo.

“Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato” (Gv 6,44),

abbiamo sentito oggi nel Vangelo.

L’Etiope non sarebbe potuto andare da Gesù,

se il Padre non lo avesse attirato.

Questo vuol dire che Filippo è stato lo strumento

di questa attrazione divina.


L’evangelizzazione non è un metodo,

non è un’arte che si impara e che si pratica con le nostre strategie.

Si tratta di essere strumenti dell’opera divina

che attrae a Gesù l’umanità intera.


Ma per giungere a questo, bisogna lasciarsi educare, spogliare, convertire.

Talvolta significa, come nel caso di Filippo, acconsentire

a partire per delle vie deserte… che sembrano un non senso.


Signore, donaci l’obbedienza di Filippo

per andare sulle strade inattese che tu ci indichi,

per poter raggiungere le persone

che non conosciamo e verso le quali tu ci mandi.



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