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22 dicembre 2024 Badia Fiorentina Fr. Charles-Marie

Immagine del redattore: Badia FiorentinaBadia Fiorentina


IV Domenica di Avvento - C

Mi 5,1-4a; Eb 10,5-10; Lc 1,39-45


Visitazione


Un giorno ho visitato una chiesetta, in montagna, dedicata alla Visitazione di Maria ad Elisabetta. C'era una pala d'altare con la rappresentazione dell'incontro tra le due donne, in uno stile barocco popolare, molto grazioso e gioioso.

Nella tavola c'erano due piccole finestre, collocate sui grembi delle due mamme.

Quando si apre il finestrino sul grembo di Maria, appare nell'oscurità del seno materno

il bambino Gesù, seduto come un piccolo re su una nuvola di luce.

Con la mano destra fa un segno di benedizione e manda una piccolissima colomba,

cioè lo Spirito Santo.

Dall'altra parte, quando si apre il finestrino del grembo di Elisabetta, si vede il piccolo Giovanni Battista, già vestito come un profeta con la sua pelle di cammello.

Sta sospeso come un astronauta e sembra, nello stesso tempo, inginocchiarsi e ballare.

Possiamo quindi contemplare la scena da due punti di vista, con gli sportelli chiusi o aperti. Possiamo vedere Maria ed Elisabetta come protagoniste principali dell'incontro

oppure vedere che si tratta anzitutto della Visitazione di Gesù a Giovanni Battista.

Infatti l'incontro invisibile è quello essenziale:

quel che succede nell'intimo è la sorgente della gioia

che si manifesta visibilmente nell'abbraccio tra le due donne.

È Gesù il protagonista principale. Guardiamo bene come agisce.

Manda lo Spirito Santo: è il cuore della sua missione.

Lo Spirito Santo passa in Maria e attraverso di lei giunge sul bimbo di Elisabetta.

Ella lo sente e riceve a sua volta lo Spirito Santo attraverso il brivido di gioia del figlio.

Contempliamo questa stupenda circolazione dello Spirito Santo effuso da Gesù.

Come un filo, intreccia tra loro tutte le persone.

L'amore divino circola nel più intimo e unisce quanti lo ricevono: è già una Pentecoste.

Lo Spirito non viene dall'alto ma da dentro, come una sorgente interiore.


Questa scena bellissima della Visitazione ci rivela una realtà fondamentale:

il vero incontro tra noi avviene quando Dio circola tra noi.

Non siamo noi i protagonisti dei nostri incontri, è Dio a creare il vero legame tra le persone.

Senza di Lui, rimaniamo molto in superficie,

ci incontriamo "a persiane chiuse", senza capire la profondità del mistero dell'altro.

Invece dobbiamo vedere l'altro come portatore di Dio,

e, come Elisabetta, dobbiamo lasciare che il nostro profeta interiore

riconosca Dio presente nell'altro.

Ecco che il primo atto di Gesù sulla terra

è stato di creare l'incontro vero tra gli esseri umani,

un incontro colmo e avvolto dalla presenza divina.

Dio, appena prende carne in Maria, prende anche carne nell'incontro umano.

Dio trasforma i nostri incontri in un grande mistero.

Amen.



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