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20 luglio 2024 Badia Fiorentina Fr Antoine-Emmanuel

Aggiornamento: 21 lug



Sant’Elia, profeta

Lc 9,28-36


Sotto la ginestra e nella grotta


Che cosa fai qui, Elia?” (1Re 19,9)

Fu la domanda di Dio ad Elia che si era rifugiato in una grotta.

Domanda poi ripetuta.

La risposta di Elia è nota:

"Sono pieno di zelo per il Signore, Dio degli eserciti,

poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, (…)

Sono rimasto solo ed essi cercano di togliermi la vita". (1Re 19,10)


"Sono pieno di zelo per il Signore”

pieno di uno zelo amaro, di uno zelo rabbioso,

del genere: “Non ci sono più credenti…le assemblee sono vuote….”


Poco prima Elia era depresso, e voleva morire sotto una ginestra. (1Re 19,4)

La depressione sotto la ginestra o lo zelo amaro nella grotta: non c’è grande differenza.


“Caro Elia, il Signore si è chinato su di te,

per farti passare dallo zelo amaro allo zelo dell’amore!”

Il Signore lo fece in due modi.


Il primo fu di rivelare - o ricordare - ad Elia l’umiltà di Dio.

Dio non era nel vento, non era nel terremoto, non era nel fuoco.

Ma si rivelò in una voce di silenzio sottile. (1Re 19,11-12)

Non cercare Dio in quello che brilla, che fa impressione.


Poi inviò Elia ad ungere un re su Aram, un re su Israele e un profeta al suo posto,

facendogli capire che, attraverso questi uomini, si sarebbe realizzata la volontà di Dio.

(1Re 19,15-16)

Il messaggio è chiaro:

Dio è Signore della storia…


Ecco la terapia per superare la depressione del credente insoddisfatto

o lo zelo amaro del credente arrabbiato:

riscoprire l’umiltà di Dio e la Signoria di Dio.

Così si diviene veramente profeti e amici di Dio,

come vediamo sul monte Tabor…


Un’ultima nota:

Elia fu preso dal panico a causa di Gezabele.

La paura della donna…

Questa paura è pessima consigliera per noi uomini.

Per essere profeti, bisogna passare dalla paura di Gezabele alla dolce compagnia di Maria.









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