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19 febbraio 2021 - Badia Fiorentina Fr. Antoine-Emmanuel


Venerdì dopo le Ceneri

Es 58,1-9 – Mt 9,14-15


Il contesto del Vangelo odierno è legato a quello che avvenne subito dopo la chiamata di Levi,

Levi il pubblicano, Levi il ricco!

Cosa fece Levi?

Dice il Vangelo di Luca:

“Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa.” (Lc 5,29)

Un grande banchetto

non solo pane e pesce essiccato!


I discepoli dei farisei ed i discepoli di Giovanni

stanno osservando un digiuno… e non capiscono!

Allora i discepoli di Giovanni chiedono a Gesù:

"Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?"(Mt 9,14).


Bello che vadano a chiedere!

Anche noi, non esitiamo a chiedere a Gesù, quando non capiamo.

Ci risponderà.


La risposta di Gesù certamente li avrà sopresi.

Ma è chiara!

"Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro?(Mt 9,15).

Possono, cioè, i discepoli, che sono i compagni dello Sposo Gesù,

digiunare, finché Gesù è con loro?

No!

Non si digiuna, quando viene l’ora delle Nozze!

E il ministero di Gesù, tutto teso alla Sua Pasqua,

è incamminarsi verso le Nozze.


Allora i cristiani non digiunano?

Sì!

Perché Gesù aggiunge chiaramente:

“Ma verranno giorni quando lo Sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno.”(ibid.)


Noi cristiani digiuniamo quando lo Sposo ci viene tolto.


Quindi il centro di gravità del digiuno, come di ogni forma di privazione, di ascesi,

non è un calendario,

non è un rito,

non è una legge…

È Cristo! È Gesù Sposo, è Gesù Amante, è Gesù amato, è Gesù Amore…


Noi cristiano digiuniamo, quando lo Sposo Gesù,

per qualche motivo, ci viene a mancare.


Noi cristiano digiuniamo,

quando la nostra superficialità ci ha tolto il cuore a cuore con Gesù.


Noi cristiano digiuniamo,

quando la nostra golosità ci ha fatto perdere il gusto di Gesù,

il gusto della Sua Parola e dei Suoi Gesti d’Amore che sono i Sacramenti.


Noi cristiano digiuniamo,

quando la nostra lussuria ci ha ingannati e abbiamo perso il primato di Gesù nel nostro cuore.


Noi cristiano digiuniamo,

quando la nostra vanità ci ha fatto mettere il nostro io al posto di Gesù, nella nostra vita.


Noi cristiano digiuniamo,

quando le tante preoccupazioni ci hanno fatto perdere di vista

le tracce di Gesù e siamo smarriti.


E così via!


Ma vi è altro.


Noi cristiano digiuniamo

per partecipare alla Passione di Gesù, perché vogliamo essere con Lui nella prova.



Noi cristiano digiuniamo

per partecipare alla Morte di Gesù, perché vogliamo offrirci con Lui al Padre.


Noi cristiano digiuniamo

per partecipare all’Abbandono di Gesù,

perché vogliamo partecipare all’opera di salvezza del mondo,

come piccoli vasi di co-redenzione…


E, in tutto questo, qual è la meta?

Partecipare alla Sua Risurrezione!

Ma non noi soli,

la meta è che tutti siano salvati…

che tutti siano una cosa sola. (cfr Gv 17,21)


“Sia che mangiate sia che beviate, (…) dice Paolo, fate tutto per la gloria di Dio.”

(1 Cor 10,31)


Aggiungo: “Sia che mangiate sia che beviate, sia che digiuniate,

fate tutto nel Nome di Gesù,

fate tutto per la gloria di Dio.”


Allora, chiediamo il dono del digiuno.

Sì… il dono!

È un dono di Dio vivere il vero digiuno che è penoso ed amabile,

sofferto e luminoso…

il digiuno vero che apre il cuore a Dio e agli altri, ai poveri,

come Isaia ci ha ricordato.


Il digiuno che al Signore piace è quello che ci spinge a “togliere i legami del giogo, a rimandare liberi gli oppressi e a spezzare ogni giogo. Consiste “nel dividere il pane con l'affamato, nell'introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza trascurare i tuoi parenti.” (cfr Is 58,6-7)

“Allora la tua luce sorgerà come l'aurora…” (cfr Is 58,8)

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