Giovedì XXIV sett. T.O.
1 Tim 4,12-16 – Lc 7,36-50
Chi tra noi qui presenti ama di più Gesù?
Colui o colei che tra noi ha più peccato e ha creduto nella Misericordia di Gesù!
Chi tra noi ha fatto esperienza della Misericordia di Gesù
sa che nasce in noi un amore pieno di gratitudine:
“Mi hai perdonato!
Mi hai riconciliato con il Padre e con me stesso,
aprendomi la possibilità della riconciliazione con gli altri.”
“Mi hai riconciliato soffrendo per me, morendo per me!”
È un amore pieno di stupore:
“Mi hai perdonato!!!”
Anche perché l'atto del perdonare è più grande dello stesso atto creatore!
È una nuova nascita.
Chi è stato perdonato da Gesù non torna allo stato in cui era prima del peccato.
Nasce come persona nuova.
Rinasce perché ormai conosce la Misericordia.
E non si tratta di una conoscenza solo intellettuale,
nemmeno solo sentimentale:
è qualcosa che ci raggiunge nel più profondo dell’animo.
La nostra anima è “nata” da Dio,
e col perdono rinasce da Dio.
*
È quello che ci insegna oggi la donna del Vangelo,
nella quale riconosco la Maddalena.
Oggi entra a casa di Simone, il fariseo che ha invitato Gesù.
Egli vorrebbe “mangiare con” Gesù.
E non si aspetta che arrivi la Maddalena,
la quale giunge a sua insaputa,
perché dev'essere una frequentatrice abituale di quelle case…
Ma oggi non è venuta per attirare degli uomini nella consueta lussuria.
Il fariseo è convinto che Maria di Magdala stia prodigando a Gesù
dei gesti che invitano alla lussuria,
ma sbaglia totalmente…
Non capisce niente di quei gesti.
Non capisce che una persona quando scopre chi è Gesù ne è trasformata.
Non vede la novità che sta nascendo nell’anima della Maddalena.
Giudica dall’esterno secondo i suoi criteri,
secondo la propria lussuria.
La Maddalena infatti esprime il suo amore riconoscente verso Gesù,
perché ha capito che in Gesù troverà il perdono dei suoi peccati.
È stupendo:
scoprendo Gesù, ha scoperto che il suo peccato può essere perdonato.
L’incontro con Gesù ha totalmente cambiato
il suo orizzonte di vita, di pensiero…
Spesso noi crediamo che un certo peccato non si possa perdonare.
Siamo certi che sia “imperdonabile” …
Ma questa certezza crolla quando incontriamo Gesù:
non siamo più intrappolati, chiusi a chiave nel passato, nella colpa, nel peccato.
E fu talmente bello per la Maddalena
che un amore illimitato germogliò nel suo cuore,
e si espresse con tanta tenerezza e lacrime, con baci e profumo di grande valore.
Trovò in Gesù la liberazione dalla morte interiore,
dalla quale niente e nessuno avrebbe potuto liberarla.
Allora, anche noi esprimiamo a Gesù, questa sera, la nostra gratitudine
per ogni peccato di superbia, di avarizia, di invidia, di ira,
di lussuria, di gola e di accidia che Egli ci ha perdonato!
Siamo, ciascuno, ciascuna di noi colui o colei che Gesù ha perdonato di più!
E Gli facciamo festa!
Come gli Ebrei oggi, festa dello Yom Kippur, si vestono di bianco,
anche noi ci vestiamo di gratitudine e di gioia in onore di Gesù!
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