Mercoledì della VI Settimana del T.O
Gn 8,6..22 – Mc 8,22-26
Oggi Gesù ha bisogno di una nostra risposta.
Ci chiede, come al cieco di Betsaida:
"Vedi qualcosa?". (Mc 8,23)
Per anni, Gesù ha operato nella nostra vita, nel nostro cuore,
e, in molti modi, ci ha aperto gli occhi.
E, già, vediamo non poche cose alla Sua luce.
Non è vero che la vita di fede ha cambiato il nostro sguardo
su di noi, sugli altri, sulla storia,
come anche su Dio stesso?
“Sì, Gesù, vedo qualcosa!”, possiamo rispondere.
Come risponde il cieco?
Risponde che, sì, vede qualcosa, ma il suo sguardo è come offuscato, non chiaro.
Non distingue bene, non riesce a discernere bene,
al punto che gli uomini e le piante si assomigliano. (cf Mc 8,24)
Le forme non sono precise.
E ancora meno i volti.
Ci sono persone davanti a lui, ma non ne vede il volto.
Non vede nemmeno il volto di Gesù che sta immediatamente davanti a lui.
Non assomiglia questa situazione alla nostra?
Sì, ho cominciato a vedere gli altri in un modo nuovo:
a vederli come figli amati del Padre,
come persone per cui Gesù ha dato la Sua vita.
Ma la visione rimane ancora confusa, non del tutto chiara.
Il Vangelo odierno ci invita allora a chiedere a Gesù di imporci le mani di nuovo.
Per vedere ogni volto come lo vede Dio.
Per vedere il volto di Gesù, in piena luce.
Questo è il dono che possiamo chiedere gli uni per gli altri.
Se ci vedessimo a vicenda come ci vede Dio,
come sarebbe diverso il nostro vivere insieme!
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