San Disma, Buon Ladrone
Lc 23,39-43
Il Vangelo di Luca chiama ad una scelta.
È un tema che attraversa tutto il Vangelo.
Inizia con le parole di Simeone:
"Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele
e come segno di contraddizione
- di “antilegomenon” : di opposizione tra due discorsi -
affinché siano svelati i pensieri di molti cuori". (Lc 2,34-35)
Gesù è segno di contraddizione…
Porta ad una scelta: un sì o un no…
E quindi ad una divisione.
Basta ricordare quanto diversamente la folla e i farisei reagiscono
ai miracoli compiuti da Gesù.
Basta ricordare le parole di Gesù:“Beati...” e “Guai…” nelle Beatitudini. (Lc 6,20-26)
Il modo in cui la Maddalena manifesta pentimento e fede,
mentre il fariseo rimane rigido. (Lc 8,36-39)
Il divario tra chi ascolta e comprende le Parabole, e coloro per i quali esse rimangono oscure. (Lc 8,9-10)
L'opposizione tra i piccoli ai quali vengono rivelati i misteri del Regno e i sapienti a cui questi sono nascosti. (Lc 10,21)
Tra il comportamento del Buon Samaritano e quello del sacerdote e del levita. (Lc 10,30-37)
Gesù lo dice chiaramente: “Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra?
No, io vi dico, ma divisione.” (Lc 12,51)
È talmente vero che si vedrà la differenza tra chi entrerà con Abramo nel Regno,
e chi si sentirà dire: “Non vi conosco”…(Lc 13,25-28)
Bisogna scegliere tra l’atteggiamento del figlio prodigo
e l’atteggiamento del figlio maggiore. (Lc 15,11-31)
Tra servire Dio e servire Mammona. (Lc 16,13)
Tra vivere come Lazzaro e vivere come il ricco epulone. (Lc 16,19-31)
Gesù, anzi, costruisce una parabola per evidenziare la diversità
tra chi vive come il pubblicano e chi vive come il fariseo…(Lc 18,9-14)
E quando viene l’ora della Passione, salta agli occhi la diversità
tra la folla dei discepoli che cantano Osanna e i farisei che vogliono che essi tacciano. (Lc 19,37-40)
Tutta questa costruzione, che attraversa l’intero Vangelo, culmina sul Golgota,
dove, più che mai, è necessario scegliere tra due atteggiamenti:
quello del cosiddetto Buon Ladrone,
e quello dell’altro ladrone. (Lc 23,33.39-43)
Entrambi sono “kakourgoi”, cioè gente che compie il male, un male grave, gravissimo.
Entrambi sono condannati a morte, alla crocifissione.
Entrambi si rivolgono a Gesù parlandogli di salvezza… ma in due modi opposti.
Uno riconosce la propria colpa,
riconosce pure che la propria condanna è giusta.
Perché teme Dio.
Non chiede di essere salvato dalla propria condanna.
Ma proclama l’innocenza di Gesù,
e si rivolge a Lui, credendo che entrerà nel suo Regno,
e chiedendo Misericordia.
L’altro invece non riconosce la propria colpa,
non riconosce che la sua condanna è giusta.
Bestemmia, insulta, prende in giro Gesù,
vedendolo come impotente e ridicolo…
In lui vi è ira. Solo ira.
Ecco… qui bisogna scegliere. Da che parte stai?
Bisogna scegliere tra ira e misericordia.
La Croce è come la spada che rivela il nostro cuore.
Ira contro Gesù
o la misericordia di Gesù?
Dinanzi al tuo peccato come al peccato degli altri,
come reagisci?
Con ira o con misericordia?
L’uno oppure l’altro…
Questa scelta si basa su due elementi:
il riconoscimento della propria fragilità ed il timore di Dio.
Allora Gesù diviene per te speranza e misericordia.
Quando la fragilità, il peccato nella stessa comunità viene messo in luce,
allora viene svelato cosa abbiamo nel cuore: ira o misericordia…
L’una porta l’inferno in casa.
L’altro porta il Paradiso agli altri.
“Oggi sarai con me in Paradiso”…(Lc 23,43)
Scegliamo insieme la misericordia di Gesù…
e porteremo sulla nostra terra un po’ di Paradiso.
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