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12 ottobre 2022 Badia Fiorentina Fr. Antoine-Emmanuel


San Disma, Buon Ladrone

Lc 23,39-43


Il Vangelo di Luca chiama ad una scelta.

È un tema che attraversa tutto il Vangelo.

Inizia con le parole di Simeone:

"Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele

e come segno di contraddizione

- di “antilegomenon” : di opposizione tra due discorsi -

affinché siano svelati i pensieri di molti cuori". (Lc 2,34-35)


Gesù è segno di contraddizione

Porta ad una scelta: un sì o un no…

E quindi ad una divisione.


Basta ricordare quanto diversamente la folla e i farisei reagiscono

ai miracoli compiuti da Gesù.

Basta ricordare le parole di Gesù:“Beati...” e “Guai…” nelle Beatitudini. (Lc 6,20-26)

Il modo in cui la Maddalena manifesta pentimento e fede,

mentre il fariseo rimane rigido. (Lc 8,36-39)

Il divario tra chi ascolta e comprende le Parabole, e coloro per i quali esse rimangono oscure. (Lc 8,9-10)

L'opposizione tra i piccoli ai quali vengono rivelati i misteri del Regno e i sapienti a cui questi sono nascosti. (Lc 10,21)

Tra il comportamento del Buon Samaritano e quello del sacerdote e del levita. (Lc 10,30-37)


Gesù lo dice chiaramente: “Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra?

No, io vi dico, ma divisione.” (Lc 12,51)


È talmente vero che si vedrà la differenza tra chi entrerà con Abramo nel Regno,

e chi si sentirà dire: “Non vi conosco”…(Lc 13,25-28)

Bisogna scegliere tra l’atteggiamento del figlio prodigo

e l’atteggiamento del figlio maggiore. (Lc 15,11-31)

Tra servire Dio e servire Mammona. (Lc 16,13)

Tra vivere come Lazzaro e vivere come il ricco epulone. (Lc 16,19-31)


Gesù, anzi, costruisce una parabola per evidenziare la diversità

tra chi vive come il pubblicano e chi vive come il fariseo…(Lc 18,9-14)

E quando viene l’ora della Passione, salta agli occhi la diversità

tra la folla dei discepoli che cantano Osanna e i farisei che vogliono che essi tacciano. (Lc 19,37-40)


Tutta questa costruzione, che attraversa l’intero Vangelo, culmina sul Golgota,

dove, più che mai, è necessario scegliere tra due atteggiamenti:

quello del cosiddetto Buon Ladrone,

e quello dell’altro ladrone. (Lc 23,33.39-43)


Entrambi sono “kakourgoi”, cioè gente che compie il male, un male grave, gravissimo.

Entrambi sono condannati a morte, alla crocifissione.

Entrambi si rivolgono a Gesù parlandogli di salvezza… ma in due modi opposti.


Uno riconosce la propria colpa,

riconosce pure che la propria condanna è giusta.

Perché teme Dio.

Non chiede di essere salvato dalla propria condanna.

Ma proclama l’innocenza di Gesù,

e si rivolge a Lui, credendo che entrerà nel suo Regno,

e chiedendo Misericordia.


L’altro invece non riconosce la propria colpa,

non riconosce che la sua condanna è giusta.

Bestemmia, insulta, prende in giro Gesù,

vedendolo come impotente e ridicolo…

In lui vi è ira. Solo ira.


Ecco… qui bisogna scegliere. Da che parte stai?

Bisogna scegliere tra ira e misericordia.

La Croce è come la spada che rivela il nostro cuore.

Ira contro Gesù

o la misericordia di Gesù?


Dinanzi al tuo peccato come al peccato degli altri,

come reagisci?

Con ira o con misericordia?

L’uno oppure l’altro…


Questa scelta si basa su due elementi:

il riconoscimento della propria fragilità ed il timore di Dio.

Allora Gesù diviene per te speranza e misericordia.


Quando la fragilità, il peccato nella stessa comunità viene messo in luce,

allora viene svelato cosa abbiamo nel cuore: ira o misericordia…


L’una porta l’inferno in casa.

L’altro porta il Paradiso agli altri.

“Oggi sarai con me in Paradiso”…(Lc 23,43)


Scegliamo insieme la misericordia di Gesù…

e porteremo sulla nostra terra un po’ di Paradiso.



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