Mercoledì della X settimana del Tempo Ordinario,
1 Re 18,20-39 - Mt 5,17-19
Immaginiamo di essere sul Monte Carmelo con tutta la folla degli Israeliti.
Ci sono davanti a noi quattrocentocinquanta profeti di Baal! Quattrocentocinquanta…
È la religione alla moda.
Un culto che sembra portare tanti benefici alle altre nazioni.
Un culto che viene valorizzato dalla casa reale.
Hanno quattrocentocinquanta profeti.
Del Dio d’Israele, di Yahweh, vi è un profeta, uno solo: Elia. Sembra niente.
Che avvenire ha una religione che ha un solo profeta
quando Baal ne ha quattrocentocinquanta?
È forte, fortissima la tentazione di lasciare l’unico profeta,
di lasciare Yahweh, per seguire il dio che tutti seguono.
Meglio ancora di scegliere entrambi,
di “danzare” sia per Baal, sia per Yahweh…
È un modo per non dare il proprio cuore a Dio, e per soddisfare tutti…
Elia vuole liberare il popolo da questo flagello.
Il flagello di avere un cuore diviso.
Per questo motivo, lancia una sfida ai profeti di Baal:
“Vediamo quale dio risponderà alle nostre preghiere,
appiccando il fuoco al sacrificio preparato sull'altare”.
Abbiamo visto come Baal si riveli totalmente inesistente,
mentre Yahweh, appena invocato,
consuma col fuoco l’animale, la legna, l’altare e l’acqua…
Questo fatto non va letto come un prodigio e basta.
È come una rivelazione.
Vi è un unico Dio che gradisce l’offerta del sacrificio del cuore.
Il fuoco che viene dal cielo dice che l’offerta di Elia è gradita a Dio.
Il vero Dio è il Dio che è attento al nostro sacrificio,
quando esso esprime la fede, la fiducia, l’amore per Dio.
Il vero Dio desidera ed ama il nostro amore.
È l’amore che vuole, non il sacrificio.
Vuole il sacrificio del cuore che rinuncia a tutti i Baal del nostro tempo,
per amare Lui, per fidarsi di Lui.
Se accogli il Suo amore, se credi nel Suo amore e Lo ami, ti risponde con il fuoco!
Se ti fidi, ti risponde con un incendio d’amore…
L'abbiamo visto su un altro monte,
su cui c’erano tanti falsi profeti
insieme al Vero Profeta, anzi al Verbo di Dio.
Sul monte Golgota, Gesù preparò il Vero Sacrificio d’amore.
Un sacrificio che era solo amore.
Un dono totale di sé al Padre e a noi nell’Amore.
I falsi profeti gridavano, bestemmiavano, invocavano la maledizione…
Ma questo non spense l’amore di Gesù.
Gesù andò fino in fondo nel Suo dono al Padre. Fino all’ultimo respiro.
Anche se non percepiva più nulla della presenza e dell’amore del Padre.
Su Gesù scese, sì, il fuoco dell’Amore del Padre.
Il Padre accolse l’offerta eterna del Figlio.
L’accolse come riparazione, come espiazione di tutti i peccati dell’umanità.
Gesù si era fatto peccato, era divenuto come maledizione.
Portava il peccato del mondo.
Era come l’acqua versata tre volte sull’altare da Elia, per impedire il fuoco…
Gesù si offrì al Padre, e fu accolto.
Il nostro peccato fu consumato dall’Amore del Padre e del Figlio.
Il fuoco dell’Amore divino è sceso sull’umanità dalla Pentecoste in poi!
A causa del Sacrificio di Gesù, noi siamo infuocati dallo Spirito di fuoco!
Anche se la Chiesa dovesse diventare una piccola voce
in mezzo a quattrocentocinquanta voci potenti del mondo,
solo in Essa si trova la pienezza della Verità.
Solo in Gesù si trova la Verità dell’Amore.
Solo in Gesù si trova il Perdono.
Solo per mezzo di Gesù scende sull’umanità il fuoco dello Spirito Santo
che ci apre quaggiù la possibilità dell’Amore reciproco,
ed in Cielo la gioia eterna.
L’Eucarestia è la ri-presentazione del Sacrificio di Gesù,
mediante il quale su di noi scende, come questa sera, il fuoco dell’Amore divino!
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